Le piccionaie, predisposte per 500 esemplari e di dimensioni tra i 30 ed i 50 metri quadri, sono gestite dall’Associazione basilese per la protezione degli animali su mandato della città e sono
poste in scuole e chiese.
La funzione della piccionaia è quella di controllare la fecondità dei piccioni, eliminando le uova. Un lavoro, assieme alla pulizia delle piccionaie, che a Basilea viene effettuato un paio di volte
la settimana da Walter Stettler: “Ogni anno sono almeno 2 mila le uova che elimino”.
Interesse in Italia
Il modello basilese di controllo delle popolazioni di piccioni verrà prossimamente sperimentato in Italia, a Bologna, Reggio Emilia e Pandino in provincia di Cremona.
Marco Dinetti, responsabile ecologia urbana della Lipu, la Lega italiana per la protezione degli uccelli: “L’esperienza fatta dal professor Haag-Wackernagel è interessante perché si tratta di un
intervento innovativo che tende a spostare le colonie dei colombi dai luoghi maggiormente problematici in maniera del tutto incruenta e fortemente educativa nei confronti della cittadinanza”:
Migliaia d’anni di convivenza
I piccioni che vivono nei centri storici sono i discendenti inselvatichiti del colombo domestico, il cui legame con l’uomo si perde nell’era della Fertile Mezzaluna, tra 8 e 3 mila anni avanti
Cristo, quando l’uomo da cacciatore raccoglitore divenne agricoltore sedentario.
Nelle città del giorno d’oggi, i piccioni trovano un surrogato del loro habitat primordiale ed una ricchezza di risorse alimentari a portata di ... becco.
swissinfo, Sergio Regazzoni
Per maggiori informazioni potete visitare il sito al seguente link.
http://www.swissinfo.ch/ita/index.html?cid=3557414
ASSOCIAZIONE WANCISI ONLUS